Saggi


Superstizione, truffa, roba da creduloni: con questi epiteti viene etichettato di solito l’insieme di quelle manifestazioni che vanno sotto il nome generico di “paranormale” o “fenomeni psi”. Gli uomini di scienza tendono a prenderne le distanze a priori, come se si trattasse di qualcosa di vergognoso, o di contagioso.
Ma è veramente così che stanno le cose? Telepatia, premonizione, la capacità di certi animali di ritrovare la strada di casa… si tratta di un residuo d’altri tempi, che l’era della scienza ha finalmente superato? O non è forse vero il contrario: che non solo la scienza non sa dare una spiegazione a molti di questi fenomeni; ma che, in più, proprio perché si rifiuta di indagarli a fondo, si trova essa stessa in una impasse dalla quale potrebbe venir fuori solo rivedendo alla radice il proprio paradigma materialistico-meccanicistico?
Rupert Sheldrake spiega che un modo per chiarire questi interrogativi c’è e forse è a portata di mano; ma che la scienza deve essere disposta ad ampliare il proprio orizzonte, per andare incontro a una natura che è più grande di quanto immaginiamo.


Prete cattolico agli antipodi di ogni moralismo, europeo per metà ebreo trapiantato nel quartiere più povero di New York, fautore della pace ai tempi della guerra in Vietnam e difensore dei diritti delle donne con modalità che facevano arrabbiare le femministe, Ivan Illich (1926-2002) ha dato un contributo innovativo al dibattito della seconda metà del ventesimo secolo ed è stato precursore di tematiche quali la decrescita economica e l’interculturalità. Fu fra i primi a impostare, in Messico, la missione cristiana dal punto di vista degli autoctoni anziché degli evangelizzatori. La sua critica alle istituzioni e l’invito ad andare oltre le apparenze sono ancora di attualità per il nostro mondo burocratizzato che sembra aver smarrito tanto il senso dell’evidenza, quanto quello della misura.


Come è possibile che il cristianesimo, religione dell’amore, si trasformi nella religione del “dovere”, avvilendo l’uomo fino a schiacciarlo? E come può la morale cristiana chiudere l’uomo in una gabbia così stretta da condurlo addirittura alla malattia mentale? In definitiva: qual è il futuro del cristianesimo? Maurice Bellet – filosofo, teologo e psicanalista francese – cerca di rispondere a queste domande in un confronto serrato con la filosofia e con la scienza, nella convinzione che questi non siano solo problemi dei cristiani, ma di tutta la civiltà occidentale che è cresciuta insieme al cristianesimo e che con esso deve misurarsi necessariamente, anche quando pretende di farne a meno. Questo libro prova ad offrire una sintesi delle idee di Bellet, che nelle sue opere spazia dalla teologia all’economia, dall’antropologia alla letteratura, fino all’audace tentativo di costruire una scienza dell’umano, cioè un sapere delineato sul modello delle scienze moderne il cui oggetto sia l’uomo. Una trattazione che esamina i temi dell’autore in maniera sistematica e graduale, attingendo anche alle tante opere non ancora tradotte in italiano, per offrire al lettore un’introduzione completa a un pensiero vasto ed ambizioso.


La materia è libera. Il mondo ha una coscienza. Il pensiero modifica il pensato. Il tutto è maggiore della somma delle parti. Le teorie di Raimon Panikkar, filosofo catalano che ha dedicato la vita all’incontro tra i saperi, possono talvolta sembrare lontane dalla tradizione metafisica e scientifica dell’Occidente. Eppure, a guardare le cose più da vicino, si scopre che alcune intuizioni scientifiche, dalla meccanica quantistica alla teoria del caos, mostrano una sorprendente affinità con il pensiero di Panikkar ed una medesima sensibilità ai temi dell’unità e della continuità del reale. Nella visione di Panikkar le culture si ritrovano nella comune opera di condurre alla conoscenza delle cose, ad una maggiore consapevolezza di sé, all’armonia con il cosmo; la fisica e la filosofia convergono nel sostenere che la “cosa in sé” non esiste, ma soprattutto che non ve n’è alcun bisogno. La verità è che la realtà è la trama delle relazioni che legano ogni cosa ad ogni altra. Non esistono cesure. Le cose si toccano.