Maurice Bellet è un filosofo? Un teologo? Lui si definisce più semplicemente un narratore di storie. La storia che racconta è quella di un uomo in costante ricerca di una verità ontologica, illuminata dalla “divina tenerezza”. La verità cammina con noi ha il grande merito di far conoscere, attraverso un’analisi profonda ed esaustiva, l’indagine speculativa del pensatore francese, troppo spesso lasciato nel dimenticatoio dal dibattito teologico-filosofico. Paolo Calabrò mette soprattutto in luce l’originalità della riflessione di Bellet, più praxis che non teoria, costruita attorno ad un sistema filosofico non chiuso ma sempre in fieri. Essa consiste nella continua ricerca dell’autenticità dell’esistenza, libera da strutture e sovrastrutture, da categorizzazioni, da dogmatismi. Solo così si giunge a scoprire l’uomo, a considerarlo e amarlo per quello che è, e a capire che la verità non sta nel possesso ma nell’ascolto, che non ci è installata dalla nascita ma cammina con noi. Con efficace sintesi e acutezza critica Calabrò tocca tutti i tasti più sentiti da Bellet, come la dicotomia tra Dio d’amore e Dio perverso, la morale come mezzo e non come fine, l’economia divisa tra i bisogni reali e le voglie da soddisfare. La verità cammina con noi è, per parafrasare Bellet, un saggio necessario e non negoziabile.
(«Mangialibri», 16 marzo 2015)