lunedì 16 marzo 2015

Necessario e non negoziabile. La recensione di «Mangialibri»


L’unico criterio di verità oggettiva è l’agape. Questo concetto di amore consente infatti di andare alle radici autentiche del messaggio evangelico, spogliandolo di tutte le incrostazioni farisaiche che lo fuorviano e fraintendono, e di giungere a una moralità basata sulla rinuncia a giudicare l’altro. Eppure vi è un cristianesimo dottrinario-disciplinare che non mette al centro l’amore, bensì la dottrina come preservazione di contenuti teologici e di un’ortodossia ritualistica, fino a confondere il Dio d’amore con un Dio perverso fatto di doveri, colpe e penitenze…
Maurice Bellet è un filosofo? Un teologo? Lui si definisce più semplicemente un narratore di storie. La storia che racconta è quella di un uomo in costante ricerca di una verità ontologica, illuminata dalla “divina tenerezza”. La verità cammina con noi ha il grande merito di far conoscere, attraverso un’analisi profonda ed esaustiva, l’indagine speculativa del pensatore francese, troppo spesso lasciato nel dimenticatoio dal dibattito teologico-filosofico. Paolo Calabrò mette soprattutto in luce l’originalità della riflessione di Bellet, più praxis che non teoria, costruita attorno ad un sistema filosofico non chiuso ma sempre in fieri. Essa consiste nella continua ricerca dell’autenticità dell’esistenza, libera da strutture e sovrastrutture, da categorizzazioni, da dogmatismi. Solo così si giunge a scoprire l’uomo, a considerarlo e amarlo per quello che è, e a capire che la verità non sta nel possesso ma nell’ascolto, che non ci è installata dalla nascita ma cammina con noi. Con efficace sintesi e acutezza critica Calabrò tocca tutti i tasti più sentiti da Bellet, come la dicotomia tra Dio d’amore e Dio perverso, la morale come mezzo e non come fine, l’economia divisa tra i bisogni reali e le voglie da soddisfare. La verità cammina con noi è, per parafrasare Bellet, un saggio necessario e non negoziabile.

(«Mangialibri», 16 marzo 2015)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Collabora all'Opera Omnia di Panikkar e dirige la collana di filosofia "I Cento Talleri" con Diego Fusaro