lunedì 15 giugno 2015

L'intransigenza di Paolo Calabrò. Recensione di Michele Finelli per "Contorni di noir", 14 giugno 2015

A voi piacciono le sorprese? A me tantissimo e, ancor di più, quando arrivano inaspettate. Sono un po’ come quando, dopo una festa di compleanno, mentre state rassettando, scoprite che è rimasto un regalo ancora da scartare: ed è qualcosa che sotto, sotto, desideravate. Ecco, la sensazione è questa. Ben sapete quanto il sottoscritto sia molto esterofilo in fatto di letteratura noir, nordico, talmente nordico che quando leggo di solito mi crescono lunghi capelli biondi (ho già gli occhi chiari quindi parto avvantaggiato) e inizio a esprimermi in idiomi pressoché incomprensibili. Poi il fattore sorpresa mi rimette in contatto con l’altro lato del mondo, i suoi antipodi letterari: arriva la richiesta di leggere un testo inedito, pubblicato da pochissimo, di un autore casertano che per la prima volta si affaccia nel mondo della giallistica (con una intensa vita letteraria in campo umanistico) e che già dal titolo (e voi sapete quanto io sia fissato su questa cosa) riesce a mettermi curiosità. Poi inizio a leggerlo e scopro d’avere tra le mani una piccola, ma significativa chicca che mi appresto a condividere con voi.(Continua a leggere su «Contorni di noir»)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Collabora all'Opera Omnia di Panikkar e dirige la collana di filosofia "I Cento Talleri" con Diego Fusaro